Quando si parla di musica country, il pensiero corre immediatamente agli Stati Uniti: cappelli da cowboy, ballate sulle strade del Texas, festival in Tennessee e atmosfere da rodeo. Eppure, negli ultimi anni, questo genere musicale ha iniziato a ritagliarsi un piccolo ma crescente spazio anche nel panorama italiano, dove la cultura musicale è tradizionalmente dominata dal pop, dal rock melodico e dalla canzone d’autore.
La domanda che ci si pone sempre più spesso è: quanto è davvero popolare la musica country in Italia? E cosa ha favorito il suo graduale avvicinamento al pubblico italiano, un tempo estraneo a queste sonorità?
Le origini del country e la sua evoluzione
Nato nei primi decenni del Novecento negli Stati del Sud degli USA, il country ha sempre raccontato storie di vita quotidiana, amori, perdite, lavoro e identità. Le sue radici affondano nella tradizione folk europea, con influenze scozzesi e irlandesi, arrivate in America con gli emigrati. Da genere di nicchia legato alle zone rurali, il country ha saputo evolversi, contaminarsi con il rock, il pop e persino l’hip hop, arrivando a produrre una varietà di stili: dal bluegrass al country rock, dal country pop fino all’alternative country.
Questa capacità di adattarsi e rinnovarsi ha permesso al country di resistere nel tempo e, più recentemente, di superare i confini americani, guadagnandosi un seguito internazionale, compresa una piccola ma fedele fanbase italiana.
Country in Italia: nicchia o tendenza in crescita?
In Italia, il country non è mai stato un genere dominante. Tuttavia, la sua presenza è ben visibile in diverse manifestazioni culturali e musicali, specialmente nel Nord e nel Centro del Paese. Festival tematici, scuole di ballo country, serate a tema nei locali e community social dedicate dimostrano che il genere ha un seguito attivo e appassionato.
Città come Voghera, Cremona, Pordenone e Bologna ospitano ogni anno eventi country con musica live, balli in linea e mercatini in stile western. Il “Voghera Country Festival”, per esempio, è diventato uno dei punti di riferimento del genere in Europa, richiamando artisti internazionali e pubblico da tutto il continente.
In parallelo, il country ha trovato spazio anche nei palinsesti radiofonici digitali, in playlist Spotify curate per l’Italia e, soprattutto, sui social, dove alcune canzoni virali hanno acceso la curiosità di un pubblico più giovane.
Il ruolo delle star internazionali
Uno dei motivi principali per cui il country ha iniziato a farsi conoscere anche in Italia è l’esposizione internazionale di alcune sue star. Taylor Swift è l’esempio più eclatante: partita come giovane promessa del country tradizionale, ha gradualmente virato verso il pop mantenendo però radici ben salde nello storytelling e nella scrittura tipica del genere.
Proprio Taylor Swift ha fatto da ponte tra due mondi, introducendo il country a un pubblico europeo – e italiano – che inizialmente lo ignorava. Il suo successo è tale che, secondo questo approfondimento sulle città europee dove è più richiesta, molte metropoli europee, tra cui diverse italiane, registrano un altissimo numero di ricerche legate ai suoi tour. Il suo contributo ha normalizzato il country nella cultura pop, rendendolo più accessibile e accattivante anche per chi non conosce le sue radici.
Country italiano: esiste una scena locale?
Sebbene la musica country sia perlopiù importata, esiste anche una scena country italiana, composta da cantautori e band che reinterpretano il genere in chiave nostrana. Alcuni artisti propongono testi in inglese, cercando di aderire allo stile americano, mentre altri preferiscono la lingua italiana, fondendo sonorità country con la narrativa tipica della nostra canzone d’autore.
Gruppi come i Mandolin Brothers, i Silverado, oppure il cantautore Andrea Parodi (da non confondere con l’omonimo artista sardo), dimostrano che c’è spazio per una via italiana al country, con concerti nei club e collaborazioni internazionali.
Ballo country e cultura western in Italia
Uno degli aspetti più visibili della popolarità del country in Italia è legato al ballo. Le scuole di line dance (il tipico ballo country in gruppo) sono diffuse in tutto il territorio e spesso fungono da polo aggregativo per gli appassionati del genere.
Molti italiani si avvicinano al country proprio attraverso il ballo, scoprendo in un secondo momento anche la musica, la moda e l’estetica legata a questo mondo. Cappelli da cowboy, stivali texani, fibbie oversize e abiti in denim sono diventati simboli di uno stile di vita più che semplici accessori.
Il country e i media italiani
Il country in Italia non ha mai avuto grande visibilità nei media tradizionali, ma la situazione sta cambiando grazie alla diffusione delle piattaforme di streaming, dei social media e di YouTube. Gli utenti oggi hanno accesso diretto a tutta la discografia dei grandi nomi americani, da Johnny Cash a Kacey Musgraves, da Chris Stapleton a Luke Combs.
Anche serie TV e film hanno contribuito a creare familiarità con il country, inserendo brani in colonna sonora e raccontando storie ambientate nel Sud degli Stati Uniti, rafforzando così l’immaginario collettivo legato al genere.
Festival e appuntamenti da non perdere
Tra gli appuntamenti country in Italia più significativi:
- Voghera Country Festival (Lombardia)
- Festival Internazionale Country di Cremona
- Italian Country Family Festival (Toscana)
- Wild West Fest (Trentino)
Questi eventi offrono concerti live, workshop di ballo, cibo tipico, mercatini a tema e spesso anche tornei sportivi in stile americano. Sono occasioni perfette per vivere il country in tutte le sue sfaccettature, anche per chi si avvicina per la prima volta.
Il country in Italia è ancora una nicchia, ma una nicchia in crescita, animata da passione autentica, spirito comunitario e voglia di condividere un genere che unisce musica e narrazione. Più che moda passeggera, si sta affermando come cultura musicale viva, capace di dialogare con il presente senza rinnegare le sue radici. E se da Nashville a Roma la distanza può sembrare enorme, la musica – come sempre – ha il potere di accorciarla.